By 27 Giugno 2019

L’esperimento della coltivazione delle more posto in essere dalla Compagnia delle Primizie, società agricola sita a Policoro (Matera) sembra essere riuscito.

“Procede senza sosta la raccolta delle more (varietà Loch Ness), un prodotto totalmente nuovo per la Basilicata. Grazie al nostro impianto fuori suolo e in ambiente protetto, possiamo garantire ai mercati una disponibilità di prodotto che va da maggio a luglio. Le piantine sono state messe a dimora lo scorso gennaio su un substrato di fibra di cocco. La miscela utilizzata è 70-30%, ossia un 70% di fibra di cocco e la restante parte costituita da chips di legno”. A spiegarlo a FreshPlaza è Giuseppe Santarcangelo, tecnico agronomo di Compagnia delle Primizie.

“Tutto questo permette di fornire alla pianta non solo le migliori condizioni di crescita, ma anche un ottimo arieggiamento della radice, evitando così seri attacchi di patogeni, asfissia e stanchezza”.

“Attualmente, siamo al 60-65% della produzione. Con il verificarsi delle alte temperature di queste ultime settimane e l’eccessiva radiazione solare, si sono avuti alcuni problemi di scottatura sui frutti. Grazie a specifici accorgimenti, quali ad esempio l’aumento dell’ombreggiamento all’interno della serra e l’attenta gestione dei turni di irrigazione per prevenire fenomeni di stress idrico, siamo riusciti a limitare significativi danni alla produzione. Nel periodo clou della raccolta, abbiamo commercializzato circa 150/200 kg/giorno. Ora che la parte più corposa della raccolta è stata superata, stiamo raccogliendo 70-80 kg/giorno”.

“Produzione uniforme, ottima shelf-life e consistenza, bacche di apprezzabile aspetto esteriore e dimensioni medio-grandi (circa 5-6 grammi/frutto). Ciò è sicuramente dovuto non solo a un razionale ed equilibrato apporto di fertilizzanti e di gestione dell’irrigazione, ma anche all’ausilio di insetti utili che hanno dapprima favorito l’impollinazione e poi consentito di limitare al massimo gli interventi fitosanitari, mediante il controllo biologico di alcuni pericolosi fitofagi, quali il ragnetto rosso”.

Facendo tesoro dell’ormai quinquennale esperienza aziendale, in costante crescita e affermazione, relativa alla produzione di lamponi in fuori suolo, Compagnia delle Primizie ha adottato le medesime best practices tecnico-agronomiche per ottenere un prodotto fresco dalle caratteristiche qualitative rispondenti alle esigenze dei consumatori più esigenti.

A concludere è Carmela Suriano, presidente della società agricola, la quale ci spiega: “Risultati soddisfacenti sia dal punto di vista produttivo che qualitativo. Il prodotto fresco è commercializzato sotto il brand Berrita nei principali mercati agroalimentari del Nord Italia (Milano, Verona, Genova e Padova), dove giunge in meno di 24 ore dalla raccolta. La produzione è commercializzata mediante l’OP Terre della Luce, che, con la vendita di more, dopo fragole e lamponi, ha ampliato il suo paniere delle bacche quali prodotti riconosciuti dalla Regione Basilicata”.

Data di pubblicazione: 
Author: Vincenzo Iannuzziello
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